Revocatoria della scissione (IGI c Cicenia C-394/2018): non tutto ciò che è fatto, è fatto bene

Con IGI c Cicenia C 394/18, una sentenza del 30 gennaio 2020, la Corte di Giustizia UE ha risolto questioni pregiudiziali in materia di revocatoria ordinaria della scissione (actio pauliana). La Corte ritiene che nè l’opposizione consentita prima della conclusione della procedura, nè le regole sulla nullità impediscano ai creditori l’esercizio di una azione revocatoria ordinaria, là dove ne sussistano i presupposti: ed infatti, tale azione non compromette la validità della scissione ma si limita a far sì che la stessa risulti inefficace verso i creditori che l’hanno esercitata. Il commento, dopo avere esaminato il caso, ripercorso il dibattito e le motivazioni della sentenza, sottolinea che un’actio pauliana ha l’obiettivo di rendere inefficace il trasferimento di patrimonio, non di determinare l’estinzione della società beneficiaria di esso. Inoltre, viene posto in evidenza che la responsabilità solidale delle beneficiarie non è rimedio equivalente alla revocatoria: se così non fosse, il diritto europeo non prenderebbe in considerazione gli interessi dei creditori e non consentirebbe loro, quanto meno, di ottenere garanzie, nel caso in cui la scissione li possa pregiudicare. Il commento (in inglese) può essere scaricato da qui o da ssrn.com al seguente link: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3546781

Revocatoria della scissione (IGI c Cicenia C-394/2018): non tutto ciò che è fatto, è fatto bene