Russian roulette clause: dalla Cassazione la terza conforme.

Era una decisione molto attesa, anche a causa dell’ordinanza interlocutoria n. 13545, del 29 aprile 2022 che ha fatto slittare di un anno la sentenza. La sentenza è uscita oggi, 25 luglio 2023, n. 22375, pres. De Chiara, rel. Fraulini. Le clausole di russian roulette sono valide, in generale e in particolare, anche se utilizzate per risolvere uno stallo societario: non pongono condizioni meramente potestative, non rendono indeterminato l’oggetto del contratto, non violano il divieto di patto leonino, non richiedono l’equa valorizzazione. Di tutto, peraltro, si può abusare.

Questo il percorso motivazionale. 

Il rischio dello stallo societario è temuto e, per evitare la liquidazione della società è frequente il ricorso a pattuizioni antistallo, tra cui la russian roulette clause (9). Una parte fa il prezzo l’altra, non in posizione di soggezione, sceglie se acquistare o vendere. La clausola è di solito parasociale. E i patti parasociali sono di norma tutti validi (11). 

La russian roulette clause è apprezzata in ambienti di common law, a partire da United States Court of Appeals, 21 novembre 2002 (Giudice Easterbrook): I cut, you choose, in uno slogan (12). Pari apprezzamento ha ricevuto in Europa: in Francia, in Austria, in Germania (15-17). Anche in Italia la formula è stata accolta in particolare dagli ordinamenti professionali, soprattutto notarili: alcuni distinguono il piano sociale da quello parasociale (18 ss.).

Le clausole di roulette russa sono valide, in quanto: non determinano condizioni meramente potestative (24-28) né rendono l’oggetto del contratto indeterminato (28-29); non violano il divieto di patto leonino (29-31). Né la validità della clausola può reputarsi subordinata ad un meccanismo che assicuri l’equa valorizzazione (31-33). Piuttosto, si pone un problema di verifica che la clausola sia stata esercitata in buona fede, e in difetto l’oblato o invoca il risarcimento del danno, o può tentare di paralizzare l’esercizio della clausola con l’exceptio doli, o facendo valere l’inefficacia dell’atto di esercizio (34).

Il ricorso è quindi rigettato, perché né la clausola è invalida, né chi l’ha azionata l’ha fatto in mala fede. Le società ricorrenti sono state assistite in Cassazione dal prof. Francesco Astone e dal prof. Claudio Consolo. La società controricorrente, sin dal primo grado, è stata assistita da un team composto dai proff. Mario Bussoletti ed Ermanno La Marca (BNAssociati), nonché dal prof. Nicola de Luca (BNAssociati e D&D Avvocati Associati). 

Russian roulette clause: dalla Cassazione la terza conforme.